ANTONIO GIORGI – da L’Avvenire
L’ ultimo arrivato (per il momento) sarà il poker ‘cash’ (una modalità di gioco diversa dall’attuale per iscrizione e chiusura della sessione), esponente di punta della schiera dei cosiddetti nuovi giochi a distanza, previsti dal decreto legge 28 aprile 2009 n. 39 e in via di introduzione nel giro di alcuni mesi. «Allegria», direbbe il compianto Mike. Allegria, perché avremo un’occasione in più per buttare soldi nel pozzo senza fondo dei giochi organizzati o autorizzati da uno Stato costretto suo malgrado a trasformarsi in biscazziere per drenare denaro con il quale far fronte alle sue spese. Nel 2009, l’ammontare è stato di 54,4 miliardi di euro, il 3,5% del Pil nazionale, con un + 14,4% rispetto al 2008, mentre in 10 anni la raccolta si è triplicata.
Giocheremo tranquilli. A casa nostra. In tutta privacy. E in attesa del nuovo poker c’è di che sbizzarrirsi. Leggiamo l’elenco sul sito dell’Amministrazione autonoma monopoli di Stato: scommesse sportive a quota fissa, scommesse ippiche, lotterie istantanee (Gratta e vinci), ippica nazionale e internazionale, concorsi pronostici ( Totocalcio, il9, Totogol) e scommesse a totalizzatore (Big Match e Big Race), giochi di abilità, Superenalotto e Superstar, Bingo, Win for life, operativo quest’ultimo dal 30 marzo scorso.
«Ancora una volta – si legge nel sito dei Monopoli – si conferma l’orientamento delle preferenze del pubblico sulle due categorie più popolari (giochi di abilità e scommesse sportive) che insieme rappresentano a maggio (2010, ndr ) ben il 93,4 per cento della raccolta a distanza e che meglio si prestano alla fruizione on line. Per le restanti categorie, che conseguono complessivamente il 6,6%, continua a prevalere invece l’abitudine alla fruizione ‘fisica’, con l’eccezione del bingo che sembra avere la potenzialità di essere popolare sia on line che nelle sale».
In effetti, nel primo quadrimestre è stato boom, soprattutto del poker, con visibile proliferazione degli spot televisivi dei siti di gioco: + 57% rispetto al 2009, una media giornaliera che sfiora i 15 milioni per un totale di giocate pari a 1,78 miliardi e una proiezione annuale superiore ai 3 miliardi.Addio, o quasi, al vecchio gioco del lotto. I giochi di una volta fanno ormai parte di una archeologia ludica sulla quale domani i posteri discetteranno al pari di come noi oggi discutiamo di archeologia industriale. Il mondo cammina velocemente, il computer è entrato in tutte le case. Non hai di meglio da fare? Ti annoi? Mettiti alla tastiera e clicca. Ti piace il poker? I siti si sprecano, sono invitanti, accattivanti, ti offrono bonus, ti adescano. Sei in casa, nessuno ti controlla, a nessuno devi rendere conto di quello che fai.
La febbre del gioco è «malattia» on line
La febbre del gioco è «malattia» on lineultima modifica: 2010-07-03T18:00:00+02:00da
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