Green economy, Italia in corsa

GREEN.jpgdi ANDREA DI TURI – da L’Avvenire

L
a corsa per la green eco­nomy è partita. E anche l’I­talia, seppure con un certo ritardo, ha iniziato a mettersi in scia. Ma c’è bisogno di accelera­re. Poiché la nuova economia a­mica dell’ambiente richiede ri­spetto al passato un cambio di pa­radigma, un salto culturale, oc­corre soprattutto che le decisioni politiche, le strategie delle impre­se e i comportamenti individuali dei cittadini, come consumatori ma non solo, trovino il modo di coordinarsi.

A fare il punto su quello che è an­cora sostanzialmente un labora­torio per la green eco­nomy in Italia è stato l’’Italian green day’ or­ganizzato ieri a Milano dall’Osservatorio green economy costituito dalla Fondazione Istud, che lancerà a breve un master in green eco­nomy e avvierà un’ap­profondta ricerca. «La scelta nel­la direzione del risparmio energe­tico e della sostenibilità – ha af­fermato nel suo intervento Carlo Corazza, direttore della rappre­sentanza della Commissione eu­ropea a Milano – vanno fatte a­desso, prima che sia troppo tardi». Sono dunque da evitare ritardi come quello legato ad esempio alla definizione del nuovo Conto energia (gli incentivi per gli im­pianti fotovoltaici), che creano incertezza fra gli operatori e i po­tenziali investitori. Ma serve an­che che vengano diffuse « delle parole d’ordine – dice l’economi­sta Maurizio Guandalini, che con Victor Uckmar ha curato il volu­me ‘ Green economy, Italia’ (Mondadori) – che coinvolgano le aziende e le persone. Ad esem­pio dire che tutti gli edifici pub­blici dovrebbero dotarsi di pan­nelli solari». Nonostante la partenza in ritardo, l’Italia conta già un buon numero di imprese che hanno imboccato decisamente la strada della green economy, o perché hanno nella sostenibilià il proprio business, o perché hanno avviato una profon­da conversione in senso sosteni­bile.

Green economy, Italia in corsaultima modifica: 2010-07-03T16:00:00+02:00da consumatori
Reposta per primo quest’articolo