Cartelli aziendali. Truffe organizzate a danno dei consumatori

monopoli.jpgda Aduc – di Helmut Buender

Prima il cemento, poi il caffè, le tegole, le lenti oftalmiche, e ora le vasche da bagno: aumentano i casi clamorosi di aziende che fanno cartello. I responsabili della libera concorrenza danno la caccia ai “compari” riuniti in alberghi degli aeroporti.

Le riunioni erano organizzate fin nei minimi dettagli, inclusa la targhetta dell’azienda per indicare ai convocati il luogo dell’incontro. Di solito si trattava di una sala d’albergo negli aeroporti di Amburgo o Brema, facile da raggiungere per i superimpegnati dirigenti delle società Melitta, Dallmayr, Kraft Foods e Tchibo.
Un sistema ben collaudato negli anni. L’invito avveniva per telefono. Se la scelta cadeva su Brema, era Kraft ad occuparsi della logistica, se invece era Amburgo ci pensava Tchibo. Gli unici elementi che potessero far sospettare non trattarsi di normali incontri d’affari era l’assenza di un ordine del giorno scritto e della lista dei partecipanti. A volte la truffa organizzata si concludeva in mezz’ora e comunque, gli incontri dei capi delle quattro imprese dedicati a fissare l’articolazione dei prezzi nel mercato tedesco del caffè, non superavano mai le tre ore.

Cartelli aziendali. Truffe organizzate a danno dei consumatoriultima modifica: 2010-07-01T15:00:00+02:00da consumatori
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