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I “ maghi” della pioggia

DI MAURO CEREDA – da L’Avvenire


N
on è un mago, ma pre­vede il futuro. E a dif­ferenza dei maghi ci ‘azzecca’ (quasi) sempre. Perché per anticipare ciò che accadrà il giorno dopo, o quello dopo ancora, non si affida alla palla di cristallo o alla buona sorte, ma all’espe­rienza e, soprattutto, a stru­menti tecnologici e modelli matematici avanzati e sempre più precisi. È il meteorologo, una figura professionale complessa, af­fascinante, con un alto tasso di responsabilità e ‘utilità so­ciale’. Già, perché le previ­sioni del tempo e dei feno­meni atmosferici non servo­no solo a decidere se è il mo­mento di tirare fuori il costu­me o di organizzare una gita fuori porta, ma vengono uti­lizzate da enti e istituzioni per prendere decisioni impor­tanti, che incidono sulla col­lettività: è il caso ad esempio delle allerta lanciate dalla Protezione civile o delle mi­sure anti-inquinamento va­rate da Comuni e Regioni. Ma come sui fa a diventare meteorologo? In Italia la pro­fessione non è codificata per legge, non c’è un albo, e a dif­ferenza che in altri Paesi non esiste un vero e proprio Ser­vizio meteorologico nazio­nale. Di fatto, questo ruolo è coperto dall’Aeronautica mi­
litare. E l’Aeronautica, trami­te l’arruolamento per la car­riera da ufficiale, costituisce la porta di accesso principale per chi desidera svolgere que­sta professione. «Il Servizio meteorologico dell’Aeronau­tica militare – osserva il te­nente colonnello Fabio Ma­laspina , direttore del Centro Aeronautica militare di mon­tagna di Monte Cimone – da quasi un secolo impiega per­sonale altamente qualificato su molti sedi, distribuite sul territorio nazionale che, 365 giorni all’anno, notte e gior­no, lavora al fine di descrive­re e prevedere il tempo me­teorologico ».

I futuri meteorologi (in gran parte laureati in Fisica e Ma­tematica) vengono preparati attraverso un corso specifico in Meteorologia, riconosciu­to dall’Organizzazione me­teorologica mondiale (Omm), che ha, dunque, va­lore internazionale e abilita a svolgere l’attività, ad esempio, presso gli aeroporti civili e mi­litari.

I “ maghi” della pioggiaultima modifica: 2010-06-24T12:00:00+02:00da
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