IL CONTO DELL’EVASIONE:100 MILIONI IN PIU’ A CARICO DEGLI ONESTI

NERO.jpgdi Pietro Saccò- da L’Avvenire

Tra tasse, imposte e altri balzelli lo Stato italiano nel 2009 si è preso il 43,2% del prodotto interno lordo. Il rapporto italiano tra tasse e Pil, calcolato dall’Istat, è tra i più alti d’Europa. La media dell’Unione europea è al 40%, nel continente hanno un fisco più esigente del nostro, dicono le statistiche dell’Ocse, solo le nazioni scandinave (e non tutte, dato che in Finlandia il rapporto taasse/Pil è di un decimo di punto percentuale più leggero del nostro), il Belgio e la Francia. Tutte nazioni, però, famose per il buon funzionamento del loro sistema di Welfare. È da questa situazione già poco felice che la Cgia di Mestre è partita per approfondire l’analisi del peso delle tasse sul sistema economico nazionale.
Arrivando a scoprire che «la pressione reale sui contribuenti italiani sfiora il 52% del Pil».
Cioè nove percentuali in più rispetto alla cifra ufficiale. Non è una critica all’Istat, quella dell’ufficio studi degli artigiani veneti: semplicemente l’istituto nazionale di statistica è tenuto a includere nel Pil – come richiesto dai regolamenti dell’Eurostat – tutto il sommerso dell’economia. Così nei 1520,8 miliardi di prodotto interno lordo nazionale del 2009 calcolato dall’Istat sono
inclusi anche tutti i soldi del ‘nero’, o almeno la loro stima.
E le stime dicono che in Italia l’economia sommersa vale tra i 232 e i 255 miliardi. Ma chiaramente, essendo appunto sommersa, tutta questa attività che collabora alla crescita del prodotto interno lordo non paga le tasse.

IL CONTO DELL’EVASIONE:100 MILIONI IN PIU’ A CARICO DEGLI ONESTIultima modifica: 2010-06-14T17:00:00+02:00da consumatori
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