di VIVIANA DALOISO – da L’Avvenire
Costruire un ponte, un ospedale, una scuola. Assistere un malato. Occuparsi di un bambino. Portare una parola di conforto a chi è solo, dimenticato. C’è un’altra estate possibile, oltre quella delle spiagge affollate, delle discoteche, del relax sotto l’ombrellone. Settimane da dedicare ai disabili, agli anziani della propria città, oppure alla riqualificazione di un quartiere difficile in una città italiana o straniera; giornate di lavoro accanto a chi in Abruzzo, come ad Haiti, non ha ancora una casa, o ai poverissimi della periferia di Palermo, di Calcutta o della Romania. Anche quest’anno l’estate ‘per gli altri’ è alle porte, con decine di iniziative di solidarietà.
Si può cominciare con un impegno ‘leggero’, ad esempio dedicando qualche giornata al volontariato mentre si è ancora in città: è la proposta delle Caritas diocesane, da sempre attive nel campo degli impegni ‘a tempo determinato’ per i ragazzi nei mesi estivi. I progetti vanno dalla visita dei malati alla distribuzione dei pasti a chi è in difficoltà, o vive per strada, all’assistenza di anziani o disabili. Piccoli passi che possono sfociare nella partecipazione ai ‘Cantieri di solidarietà all’estero’: viaggi da un minimo di 10 giorni a un massimo di 25, alla scoperta di Paesi come la Bulgaria, la Moldova, il Montenegro, la Giordania, il Libano o la Bolivia. Obiettivo: conoscere le comunità locali, svolgere attività di animazione con bambini, anziani, rifugiati, imparare alcune attività manuali