Rete di orchi sul web come copertura si fingevano cinofili

 PEDOPO.jpgLUCIA BELLASPIGA – da L’Avvenire

Sono amanti dei cani, apparentemente. E per parlare di cani si ritrovano, dall’Italia e da tutto il mondo, su ‘Ning.com‘, uno dei più frequentati social network. Sempre apparentemente. Perché in realtà sul web si danno appuntamento per diffondere centinaia di migliaia di fotografie e video pedopornografici, senza neppure preoccuparsi di oscurare il proprio volto di pedofili, tanto ormai sanno che più o meno la fanno franca. E che nemmeno i media più agguerriti a caccia di notizie si prendono più la briga di sbattere l’orrore in prima pagina… A scoprire il traffico sono stati ancora una volta i volontari dell’associazione Meter, fondata da don Fortunato Di Noto, il sacerdote siciliano pioniere nella difesa dei bambini contro la pedofilia.«Tutto questo accade malgrado quel network , prima ad accesso libero, abbia da tempo introdotto l’obbligo di registrarsi. Esigiamo una spiegazione», dice il sacer dote. «Su questo stesso social network , infatti, abbiamo fatto molteplici segnalazioni alla Polizia postale italiana, che con il Comitato di Sicurezza americano in un anno ha chiuso cento comunità su 584 e circa 20mila profili di utenti, eppure questo non ha fermato i pedofili. Che, ripeto, continuano bel­lamente a diffondere foto e video».

Rete di orchi sul web come copertura si fingevano cinofiliultima modifica: 2010-05-27T13:00:00+02:00da consumatori
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