di Anna De Gregorio
Anche il Garante della privacy italiano ha avviato un’istruttoria nei confronti del servizio Street View di Google per “ verificare la liceità e la correttezza del trattamento dei dati personali”. Google Street View è una nuova tecnologia caratteristica di Google Maps e Google Earth che fornisce viste panoramiche a 360º gradi e permette agli utenti di vedere parti di varie città del mondo. Per fare questo, Google si serve di apposite fotocamere collocate sul tetto di diverse automobili, denominate Google Cars. Il problema è che mentre queste auto giravano e fotografavano le città, contemporaneamente intercettavano e raccoglievano anche i dati relativi alla presenza di reti wireless e di apparati di rete radiomobile, nonche’ frammenti di comunicazioni elettroniche, eventualmente trasmesse dagli utenti su reti wireless non protette, raccogliendo, quindi, dati personali come mail e indirizzi Url dei siti sui quali si stava navigando in quel momento. È soprattutto per questi ultimi dati raccolti che l’Autorità ha invitato la societa’ a “sospendere qualsiasi trattamento fino a diversa direttiva dello stesso Garante”.
L’azienda di Mountain View ha ammesso di aver raccolto per oltre tre anni “per errore” le informazioni personali scambiate dagli internauti attraverso reti Wi-fi aperte. A questo punto, Google è chiamata a chiarirel’eventuale impiego di strumentazioni utilizzate per la raccolta di dati sulle reti WiFi e sugli apparati di telefonia mobile, la data di inizio e di termine della raccolta delle informazioni e le banche dati all’interno delle queli le informazioni sono conservate.