Riforma benzina, si parte dai prezzi

BENZINA.jpgdi PIETRO SACCÒ – da L’Avvenire

È
passato quasi un mese dall’incontro in cui, al ministero dello Sviluppo Economico, petro­lieri, benzinai e consumatori hanno trovato l’accordo su una bozza di riforma del mercato dei carburanti. Era il 21 aprile. Nel frattempo il prezzo della benzina ha continuato la sua salita, portando­si da una media di 1,39 euro ali litro agli 1,43 euro di ieri, giorno in cui nessuna compagnia ha ritoccato i suoi listini. Se il prezzo non scende è colpa soprat­tutto dell’indebolimento dell’euro: in un mese la moneta unica ha perso l’8,5% contro il dollaro, an­dando vicino all’annullare i possibili risparmi gene­rati dalla discesa del petrolio, che è sceso da 80 a 73 dollari in una sola settimana. Ma non è solo questo. Secondo le rilevazioni della rivista indipendente
Quotidiano Energia i ribassi della materia prima – la settimana scorsa il prezzo di un litro di benzina all’ingrosso è sceso da 44,7 a 44,1 centesimi – non si sono ancora fatti sentire sui listini dei distributori: il risultato è che, su un litro di benzina, il margine lor­do che serve a pagare tutti i costi della filiera, com­presi i guadagni di benzinaio e compagnia petroli­fera (rispettivamente, in media, 3 e 1 centesimo al litro) in queste setti­mane è di circa 2-3 centesimi supe­riore alla media degli ultimi anni.
Gli effetti della riforma non si sono ancora visti perché quell’accordo del 21 aprile è ancora a livello di proto­collo d’intesa. Ma le prime misure stanno per essere messe in atto. Ie­ri,
al ministero, c’è stato il secondo tavolo sulla riforma, per valutare i prossimi passi. L’obbligo dell’ag­giornamento settimanale dei prez­zi – che sostituirebbe i gli attuali ri­tocchi quotidiani, fissando settimanalmente il co­sto massimo dei carburanti – ha già ottenuto, con al­cuni paletti, il via libera dall’Antitrust.

Riforma benzina, si parte dai prezziultima modifica: 2010-05-20T16:00:00+02:00da consumatori
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