«L’ Italia è stata uno dei maggiori produttori ed utilizzatori di amianto fino alla fine degli anni ’80. L’inalazione di fibre di amianto (scientificamente noto come ‘asbesto’; ndr) è estremamente pericolosa per la salute per il grande potenziale cancerogeno. Il mesotelioma, tumore che insorge soprattutto nella pleura polmonare, è la più pericolosa malattia indotta dall’amianto (insieme al tumore polmonare) e ha caratteristiche di lunghissima latenza (la presentazione della malattia può avvenire dopo oltre 40 anni dall’esposizione) ed alta letalità»: il problema lo inquadra così, Alessandro Marinaccio, responsabile del Registro Nazionale dei Mesoteliomi. L’amianto è stato bandito nel 1992 ma l’uso di questa fibra minerale, resistente al fuoco e ottima per l’insonorizzazione, è letteralmente ‘esploso’ nel secondo dopoguerra, in siderurgia, edilizia, chimica, ecc. La sorveglianza dei casi di mesotelioma è affidata al Registro Nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM) presso l’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL), a sua volta strutturato come un network articolato nelle diverse regioni. È stato appena pubblicato il Terzo Rapporto del Registro Nazionale: a gennaio 2009 riporta 9.166 casi di mesotelioma maligno. Scorrendolo, si scopre che fino a 45 anni la malattia è rarissima (solo il 2,7% del totale dei casi registrati) e che l’età media alla diagnosi è di 68,3 anni.
AMIANTO: Un killer che uccide 3.000 persone all’anno
AMIANTO: Un killer che uccide 3.000 persone all’annoultima modifica: 2010-05-11T10:00:00+02:00da
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