Fine vita, 56% oncologi ha ricevuto richieste di accorciare sofferenze

fine.jpg

da Italpress

aiom.pngIl 56% degli oncologi italiani si e’ sentito chiedere almeno una volta dai propri pazienti terminali di accorciare le loro sofferenze. Accanimento terapeutico, testamento biologico, direttive anticipate sono problemi concreti, quotidiani, nei reparti in cui si curano i tumori ma solo 4 medici su 10 si sentono adeguatamente informati su come gestire le questioni del “fine vita”. Un bisogno reale che va affrontato sia sul piano della conoscenza che con specifiche normative: ne e’ convinto il 75% dei soci dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) secondo quanto emerge da un’indagine promossa dalla Societa’ scientifica. “Il 50% di noi segue personalmente oltre 10 malati terminali ogni mese – spiega Carmelo Iacono, presidente dell’Aiom e direttore del Dipartimento di Oncologia Medica di Ragusa – e con loro siamo spesso chiamati a prendere decisioni che riguardano il vivere e il morire. Circa 4 oncologi su 10 sono convinti che ci si debba attenere alle direttive del paziente, per il 50% invece queste vanno condivise e discusse. Dobbiamo essere pronti a gestire questo aspetto, cosi’ come sappiamo impostare un piano terapeutico.

Fine vita, 56% oncologi ha ricevuto richieste di accorciare sofferenzeultima modifica: 2010-05-09T20:00:00+02:00da consumatori
Reposta per primo quest’articolo