Mutui casa, vince il variabile

MUTUO.jpgdi Andrea Di Turi – da L’Avvenire

La ripresa è ancora incerta, i problemi occupazionali sono noti, il reddito disponibile delle famiglie è in sofferenza. Ma per chi sta pensando di comprar casa c’è almeno una notizia incoraggiante ed è quella che viene dal mercato dei mutui immobiliari. Secondo i dati resi noti da Abi (Associazione bancaria italiana), il tasso d’interesse sui prestiti alle famiglie destinato all’acquisto delle abitazioni ha infatti raggiunto il suo minimo storico: a febbraio 2010 ha toccato il 2,60% (una cifra che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili e anche la composizione delle erogazioni in base alla tipologia di mutuo), in discesa di oltre un punto e mezzo percentuale rispetto al mese di marzo dello scorso anno. Alla stessa data, inoltre, i finanziamenti per l’acquisto di immobili hanno fatto segnare una crescita superiore all’8% sul mese precedente. Si può affermare, dunque, che per il mercato dei mutui si intravede il sereno? Forse è ancora presto per dirlo, ma le prime indicazioni in questa direzione si cominciano in effetti a vedere. 
Sul mercato dei mutui tra gennaio e marzo si è assistito a una riduzione degli spread, cioè della differenza tra il tasso d’interesse applicato sul mutuo e quello assunto come parametro di indicizzazione, solitamente il tasso Euribor (Euro inter bank offered rate, il tasso di riferimento sul mercato interbancario). Ciò si è potuto verificare anche grazie alla situazione di basso livello di costo del denaro che si prolunga da mesi, con il tasso ufficiale di sconto della Banca Centrale europea fermo all’1% da maggio 2009, che ha consentito agli istituti di credito di proporre sul mercato un’offerta di mutui a condizioni interessanti, e diversificate, per i consumatori.Tassi bassi e spread in riduzione hanno anche portato la maggioranza degli italiani a preferire i mutui a tasso variabile, che rappresentano oggi quasi l’80% delle nuove erogazioni, a quelli a tasso fisso (17%) e a tasso misto (4%).

Mutui casa, vince il variabileultima modifica: 2010-05-08T14:00:00+02:00da consumatori
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