Biotestamenti in Comune, la campagna-truffa

BIOTEST.jpgdi Andrea Galli – da L’Avvenire

Siamo sempre lì. Alla situazione che questo inserto ha documentato a più riprese negli ultimi mesi. Ovvero, mentre la legge sul testamento biologico avanza fra la Camere come un cavallo nel pantano, direbbe Gadda, procede l’offensiva silenziosa ma tenace per esportare in più Comuni possibili la più inutile (a rigor di legge) inziativa che si ricordi da un po’ di tempi a questa parte: quella dei registri del testamento biologico fatti in casa. O meglio, in municipio. La giurisprudenza infatti è chiara: se ai Comuni sono assegnate sì funzioni e capacità d’intervento nei servizi sanitari, di igiene e profilassi pubblica – ma è tutto da vedere che un registro per il testamento biologico rientri in tali categorie –, come è confermato da più parti, e non da ultimo dagli articoli 117 e 118 della Costituzione, le competenze specifiche sono attribuite da leggi statali o regionali. Punto. Senza quelle, tutto il da farsi su registri e pseudo-attestati di volontà sul trattamento in casi di malattia grave, resta carta straccia. E quand’anche nella legge ora in discussione venisse approvata l’esistenza di strumenti simili, tutto sarebbe da rifare, vista l’assenza di uniformità nelle procedure finora applicate, di parametri adeguati all’eventuale normativa. ecc.
  Insomma, un grande spreco se non di risorse economiche (ma in parte anche di quelle) certamente di tempo. A che pro? Ovvio, testimoniare al legislatore una domanda da parte della cittadinanza, preparare un fronte di contestazione se la legge sarà approvata non prevedendo la vincolabilità per il medico del ‘testamento biologico’ redatto, fare
 lobbying politica dal basso.
 
Q
uanti sono i Comuni finora coinvolti? Difficile dirlo con precisione. Erano una settantina a gennaio, verosimilmente oggi sono ben oltre gli ottanta. Tra febbraio ed aprile, per esempio, si contano tra le
 new entries Francavilla Fontana (Br); Campolongo (Ve); Gattattico (Re); Sesto Fiorentino (Fi); Pavullo nel Frignano Mo); Cattolica (Fc); Ottaviano (Na). Una raccolta firme per chiedere l’indizione di un referendum comunale consultivo «ai sensi dell’art. 46 dello statuto del Comune di Udine», che sollecita l’istituzione del registro per le dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario, si è tenuto a Udine. Petizioni per votare in consiglio comunale il registro sono arrivate a Gorizia e Forlì, ecc.

Biotestamenti in Comune, la campagna-truffaultima modifica: 2010-05-04T18:00:00+02:00da consumatori
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