L’operatore socio sanitario: al servizio della persona

OPERAt.jpgDI CARMEN MORRONE – da L’Avvenire
F
iction tv e film che hanno per protagonisti operatori socio sanitari spingono i giovani a intraprendere questo lavoro. Lo
 rivela il portale
   che da qualche anno registra questo fenomeno. « L’ultimo episodio si è verificato qualche mese fa, dopo la messa in onda in tv della serie che raccontava il lavoro e l’opera di don Luigi Gnocchi » , afferma Giuseppe Midiri, fondatore insieme a altri colleghi operatori del portale. Il network conta 6mila utenti registrati e ogni giorno riceve 5mila visitatori. « Chi contatta il nostro forum chiede informazioni su questo lavoro, sulle scuole da seguire sugli sbocchi lavorativi. È sulla base di queste informazioni che, al di là dell’approccio emotivo, le persone che ci contattano prendono una decisione » . Fra le prime dritte che vengono date nel forum del portale una sorta di dizionario.« Questo tipo di lavoro dal 2001, quando fu istituito, ad oggi, ha avuto tanti nomi noti con gli acronimi osa, asa, ota – spiega Midiri –. In questo momento il profilo e la denominazione di operatore socio sanitario sono i soli validi per sostenere i concorsi pubblici e lavorare nelle aziende private accreditate » .« Diciamo anche che oggi l’offerta di lavoro non è più su grandi numeri e la motivazione e la consapevolezza di fare questa attività deve essere chiara molto più di qualche anno fa. Oggi i posti sono meno, richiedono competenze qualificate per pazienti delicati da gestire.
  Secondo nostre elaborazioni sarebbero 300mila gli operatori in Italia. Sono stime perché non abbiamo ancora i dati provenienti dalle Regioni » . Chi fa l’operatore socio sanitario assiste e aiuta nelle attività giornaliere d’igiene personale, nelle attività di governo quotidiano della casa, collabora con il personale infermieristico e gli assistenti sociali. I suoi ‘ clienti’ sono anziani, famiglie, persone disabili, degenti di ospedali. Midiri tiene a sottolineare « che la nostra non è una vocazione, è un lavoro che deve avere alle spalle determinate
sensibilità, ma resta un lavoro che deve essere svolto con professionalità anche per evitare episodi di burn out. Lavoriamo con persone in difficoltà e dobbiamo aiutarle a stare meglio, a vivere le loro giornate con dignità. Mantenendo un approccio professionale riusciremo ad aiutare sempre e meglio perché saremo capaci di individuare i problemi, magari anche quelli nostri tecnici, e di dare la soluzione migliore » . Molti operatori socio sanitari sono specializzati grazie ad un ulteriore corso con cui hanno conseguito secondo la denominazione normativa « la formazione complementare in assistenza sanitaria » . Gli sbocchi professionali sono nel settore sanitario e socio assistenziale pubblico e privato: ospedali, case di cura, case di riposo, case protette, centri diurni, comunità alloggio, servizi di assistenza domiciliare, enti locali, cooperative sociali e associazioni d’impegno assistenziale. 

L’operatore socio sanitario: al servizio della personaultima modifica: 2010-05-04T12:00:00+02:00da consumatori
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