LA PEC: un diritto di tutti non di pochi

pec.jpgda Adiconsum

Adiconsum giudica positivamente la modernizzazione e la velocizzazione delle comunicazioni tra i consumatori e la Pubblica Amministrazione voluta dal ministro Brunetta – dichiara Pietro Giordano, Segretario Nazionale – ma non può non sottolineare alcuni nodi che certamente non fanno ben sperare sulla diffusione rapida e completa della PEC.

Il 60% delle Pubbliche Amministrazioni, infatti, non ha ancora attivato le caselle che consentono di ricevere ed inviare la Posta Certificata e secondo Adiconsum tale gap sarà difficilmente colmabile in breve tempo, vista la ritrosia con cui molte Amministrazioni Pubbliche accolgono le innovazioni, particolarmente quelle tecnologiche, che velocizzano le procedure e le rendono  più trasparenti, facendo diventare così più esigibili i diritti dei cittadini e degli utenti. 

Un altro nodo è il numero di cittadini che accederà a questo strumento. Molti, infatti, sono i consumatori le cui zone di residenza non sono raggiunte da internet e molti ancora sono quelli, soprattutto anziani, che non possiedono un pc.

Adiconsum – prosegue Giordano – nel chiedere al Ministero di velocizzare l’attivazione delle caselle PEC di tutte le Pubbliche Amministrazioni, chiede anche di supportare tale innovazione attraverso l’estensione della rete internet su tutto il territorio italiano, ma senza dar luogo ad un’Italia a più velocità, che allargherebbe ancora di più la forbice tra cittadini del Nord e cittadini del Sud.

LA PEC: un diritto di tutti non di pochiultima modifica: 2010-04-28T15:02:00+02:00da consumatori
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Un pensiero su “LA PEC: un diritto di tutti non di pochi

  1. Abito nel Comune di Pescolanciano in un paese situato nella catena montuosa degli appennini, tra le montagne delle Mainarde e quelle del Matese a circa 20 km dal centro di Isernia, sono convinto che la PEC è una importante evoluzione tecnologica, però quando ci si trova in una zona dove è difficile la comunicazione via internet anche attraverso le chiavetti di tim, wind, vodafon ecc…, qualsiasi innovazione tecnologica viene meno e, non dico ostacolata, ma vista come una meteora. Quindi, dico che prima bisogna far capire sia al Ministro che alle compagnie telefoniche che bisogna non solo investire dove la richiesta di utenza è maggiore, ma anche in quelle aree dell’Italia, dove si stanno spopolando, e che le nuove generazioni avvertono maggiormente l’isolamento, non solo dovuto alla conformazione del territorio, ma anche alla mancanza, in alcuni casi anche della normale comunicazione televisiva e radiofonica, pertanto ben vengano le innovazioni, ma prima cerchiamo di dare a tutti la possibilità di usufruirne.

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