di EUGENIO FATIGANTE – da L’Avvenire
Il Fisco italiano attende al varco altri 7mila presunti evasori fiscali. «Non si sfugge », hanno sottolineato dall’Agenzia delle Entrate sulla vicenda della lista della filiale svizzera della banca britannica Hsbc, consegnata al governo francese da un ex dipendente dell’istituto, l’informatico Hervè Falciani, fuggito a Beirut. Una lista enorme: ben 127mila conti correnti, riconducibili a 80mila persone residenti in almeno 180 stati diversi. Fra i quali, 7.094 sarebbero nella disponibilità di cittadini italiani. Il procuratore di Nizza, de Montgolfier, ha fatto sapere di essere disponibile a consegnare i documenti ai colleghi di Torino, guidati dal procuratore Giancarlo Caselli e interessati a eventuali profili di evasione fiscale. Non è escluso che cercheranno pure di ascoltare, per via diretta o indiretta, il tecnico Falciani.
Dal profilo penale a quello fiscale: «Siamo in attesa – ha detto il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera –, essendoci un’iniziativa di rogatoria da parte della Procura di Torino attendiamo i risultati». Quando sarà, comunque, «con l’inversione dell’onere della prova – ha ricordato – sarà il contribuente a dover eventualmente dimostrare» che i capitali detenuti all’estero «non sono frutto di evasione ». Va però precisato, sul piano della procedura tecnica, che solo se le informazioni saranno acquisite secondo criteri legali potranno trasformarsi direttamente in un accertamento, altrimenti saranno nulla più d’un punto di partenza. Un punto, questo, spiegato dal direttore centrale dell’Accertamento, Luigi Magistro: «Per utilizzarle ai fini fiscali, le informazioni devono pervenire secondo le regole dello scambio di informazione internazionale perché l’acquisizione sia legittima». In ogni caso le Entrate non resteranno con le mani in mano. «Tutto ciò che arriva fuori da questi canali – ha aggiunto Magistro – è un qualcosa che l’Agenzia può usare come spunto, per poi acquisire prove secondo le regole». Peraltro la lista Hsbc si somma ai circa 2mila nomi già segnalati due mesi fa, sui quali si continua a lavorare. Fra questi, «ci sono le 400500 persone sospettate» di evasione e con residenza a San Marino, ha ricordato Rossella Orlandi, ‘numero due’ dell’Accertamento.
C’è poi il capitolo dei controlli sugli immobili degli italiani in Costa Azzurra.
In genere, secondo quanto detto in un’audizione alla Camera da Fabrizia Lapecorella, direttore del dipartimento delle Finanze, il Tesoro punta a definire entro 3 anni un’unica lista di Paesi collaborativi, al posto delle 2 ‘ black list ‘ e di quella ‘ white’ oggi esistenti. Resta l’incognita di San Marino: dopo aver affermato al riguardo che «un’importante parte fiscale è stata tecnicamente risolta», Lapecorella ha precisato in un comunicato che con la Repubblica del Titano «non ci sono negoziati in corso».