Tassa sulle connessioni Internet: gli editori vogliono scaricare la crisi sugli utenti

Editoria.jpgUn mini-prelievo su chi si connette a Internet e usa i contenuti editoriali on line, come misura transitoria per consentire all’editoria di far fronte alla crisi. E’ l’idea lanciata oggi dal presidente della Federazione italiana degli editori, Carlo Malinconico, in occasione della presentazione del rapporto La stampa in Italia 2007-2009 alla Camera.
La Fieg, ha ricordato Malinconico, ‘ha avviato un’iniziativa nei confronti dei motori di ricerca, Google in testa, per far pagare i contenuti editoriali. E’ una questione all’attenzione della Commissione europea e dell’Antitrust in Italia, che ha aperto un’istruttoria il cui termine pero’ scade a ottobre. La procedura, dunque, e’ lunga e complessa, anche perche’ e’ difficile stabilire regole solo per l’Italia. Nel frattempo – suggerisce il presidente della Fieg – si potrebbe intervenire con una misura transitoria, anche solo per due-tre anni: basterebbe un prelievo di entita’ minima, l’equivalente di un caffe’ al mese, su chi ha la connessione a Internet, per realizzare una dote di risorse per aiutare l’editoria ad affrontare la grave crisi che attraversa’.
Alla domanda dei cronisti sulla possibilita’ che una ‘tassa’ di questo tipo possa essere anticostituzionale, ‘su certi servizi – ha risposto Malinconico – ci sono oneri generali di sistema che vanno suddivisi. Basti pensare alle bollette elettriche nelle quali paghiamo anche per l’energia prodotta nelle centrali’.
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Tassa sulle connessioni Internet: gli editori vogliono scaricare la crisi sugli utentiultima modifica: 2010-04-24T11:00:00+02:00da consumatori
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Un pensiero su “Tassa sulle connessioni Internet: gli editori vogliono scaricare la crisi sugli utenti

  1. Purtroppo è piu facile pagare 1€ a tutti che magari quel giornale manco lo leggono che magari far pagare la lettura di un giornale a coloro che sono interessati a leggerlo .. Vi sembrerà una frase fuori senso invece ne ha anche troppi perche nel primo caso tutti pagano e nessuno usa il servizio mentre nel secondo caso sono comunque costretti alla fame visto che gli articoli proposti non vengono richiesti ! Bisognerebbe che invece di avere gli stanziamenti dal governo e questi mezzi poco ortodossi di finanziamento venissero finanziati solo da coloro che leggono il giornale e dalla pubblicità e ovviamente se non vengono letti hanno solo che da cambiare lavoro

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