Parti sicuri: il primato mondiale va all’Italia

NEON.jpgda L’Avvenire

L’Italia della malasanità? Non è quella fotografata dal rapporto pubblicato questa settimana sulla prestigiosa rivista scientifica ‘Lancet’. Che ci incorona come il Paese più sicuro al mondo in fatto di parti.
Nonostante una diminuzione di oltre il 35% in 30 anni, ancora oggi ogni anno circa 350mila donne muoiono nel mettere alla luce il proprio bambino. Non nel Belpaese, dove si registra il numero più basso di decessi: solo 4 donne l’anno, per un totale di 100mila nuovi nati. E pensare che, secondo ‘Lancet’, la mortalità è invece aumentata in Paesi ricchi come Usa, Canada, Danimarca. In particolare, un dato allarmante è proprio quello che riguarda gli Stati Uniti: qui le donne che muoiono di parto sono passate da 12 su 100mila parti (nel 1998) a 17 (nel 2008): un aumento del 42%, e un tasso quattro volte più alto di quello italiano. «Questo primato italiano – ha commentato il sottosegretario alla
Eugenia Roccella – è dovuto a un sistema sanitario regionale che garantisce il diritto d’accesso e si fa carico dell’intero percorso della gravidanza; ma anche a una cultura diffusa rispettosa della vita e attenta alla tutela della maternità.Vogliamo mantenere questa peculiarità e vorremmo che l’Italia si proponesse come leader per i programmi mondiali contro la mortalità materno infantile, che nei Paesi del Terzo mondo non è mai sensibilmente diminuita». Le donne vittime di parto, infatti, sono ancora troppe nel mondo: lo studio di ‘Lancet’, condotto da Christopher Murray dell’Università di Washington a Seattle, rileva che il tasso di mortalità globale tra le mamme è passato sì da 422 per 100mila nel 1980 a 251 nel 2008, ma che è ancora altissimo. In particolare, un decesso su 5 (61.400 nel 2008) è legato all’Hiv, mentre quasi l’80% delle morti si è concentrato in 21 paesi nel 2008, il 50% in India, Nigeria, Pakistan, Afghanistan, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo. A ciò si devono aggiungere 3,6 milioni di nuovi nati che non sopravvivono oltre il primo mese di vita e 5,2 milioni che muoiono entro i 5 anni. Molti di questi sono vittime di ritardi culturali e sociali, di parti in casa, di assistenza e igiene scarsi, tanto che si stima che ogni anno circa 3 milioni di vite appena nate potrebbero essere risparmiate e con loro da metà a due terzi delle donne.

Parti sicuri: il primato mondiale va all’Italiaultima modifica: 2010-04-22T13:00:00+02:00da consumatori
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