Il via libera della Cassazione alla pedagogia del luogo comune

CASS.pngdi Luciano Moia – da L’Avvenire

L’ emergenza educativa è un problema troppo serio per lasciarlo in mano ai giudici. Il «tutto bianco» o «tutto nero» spesso imposto da codici e leggi risulta infatti difficilmente adattabile alla ricchezza di sfumature richiesta dalla necessità di accompagnare la crescita di un figlio. Prova ne è la sentenza con cui la Cassazione ha ribaltato ieri il verdetto di primo grado relativo agli epiteti ingiuriosi rivolti da un padre ai suoi bambini iperattivi. Le frequenti sgridate, accompagnate da sonori ‘deficienti’, con cui un papà romagnolo cercava di tenere a bada i suoi pargoli, erano state sanzionate dal Tribunale di Bologna con il divieto di dimora e con l’intimazione di non avvicinarsi alle scuole dei figli. Le parolacce sono «poco educative», ha corretto la Cassazione, ma sono ormai «generalmente ricorrenti» nei rapporti familiari da non costituire più motivo di turbamento. Intemperenze verbali da scusare insomma, non nel quadro di uno sforzo educativo magari un po’ smodato, ma nella logica del «così fan tutti». La pedagogia del luogo comune. Quella che non ha mai aiutato nessuno a crescere.

Il via libera della Cassazione alla pedagogia del luogo comuneultima modifica: 2010-04-22T11:00:00+02:00da consumatori
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