Editoria. Eliminazione tariffa agevolata: l’appello del non profit

GIORN.jpgda L’Avvenire

Continua la protesta contro la misura con cui il governo ha eliminato, dal 1 aprile scorso, la tariffa postale agevolata per l’editoria. Mettendo così a rischio la sopravvivenza di tante realtà di un settore che già non naviga in buone acque.
In concomitanza con l’avvio di una serie di tavoli tecnici tra le categorie interessate (Poste e rappresentanze degli editori) con l’intermediazione del Governo, si fanno sentire alcune associazioni, soprattutto dell’editoria costituita da associazioni
non profit e piccole case. Chiedono di ripristinare subito le vecchie tariffe 250 piccoli editori (tra i più noti, Marsilio, e/o e Jaca Book) che hanno scritto ai ministri dello Sviluppo economico Claudio Scajola e dell’Economia Giulio Tremonti, per invitarli a convocare un tavolo «con la partecipazione sia delle associazioni degli editori, sia dei rappresentanti di quella pluralità di soggetti indipendenti da essi non interamente rappresentati e a cui vogliamo dare voce». Secondo i 250 l’au­mento medio nei costi di spedizione causato dal decreto governativo è del 700%. Diversi i formati e diversi anche i conti per due altre tipologie di carta stampata: settimanali diocesani e riviste missionarie. Per la federazione nazionale dei primi, la Fisc, l’aggravio è del 120%, per le seconde va dal 100 al 500%. «Raddoppiare le spese postali, da un giorno all’altro, costituisce un atto inaccettabile», sbotta il presidente don Giorgio Zucchelli
ed è perciò necessaria, ribadisce «l’immediata sospensione del decreto». Anche la Federazione della stampa missionaria (Fesmi) fa sapere che «in assenza di un ripensamento radicale», le sue riviste «si vedrebbero costrette a modificare la periodicità o addirittura a interrompere la loro attività, con grave danno per il mondo della solidarietà nel suo complesso e per i poveri del mondo, a servizio dei quali vogliono operare».
Il presidente della Focsiv Sergio Marelli, chiede «impegni concreti» sulla scia dell’incontro d’urgenza a Palazzo Chigi,
per cercare di trovare «una soluzione giusta ed equa alla situazione». L’aumento del 500% – dichiara Valerio Melandri, presidente del l’associazione Festival del Fundraising e docente di Fundraising all’Università di Bologna. – toglierà fondi «a bambini, poveri, malati e a tutti progetti per cui gli italiani donano». Il centro studi Philanthropy ha calcolato che se la situazione resterà invariata, in un solo anno la perdita per il settore non profit sarà di 65 milioni di euro.

Editoria. Eliminazione tariffa agevolata: l’appello del non profitultima modifica: 2010-04-17T10:00:00+02:00da consumatori
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