Il 40% dei pazienti affetti da cancro polmonare non ha mai fumato o molto poco, e ora c’è una ricerca che ne spiega i motivi. Su The Lancet Oncology online del 22 marzo appare uno studio che fa risalire la causa a due varianti genetiche del cromosoma 13. Varianti che accrescono fino al 60% il rischio di tumore ai polmoni tra i non fumatori. La scoperta è della studiosa in oncologia Ping Yang del Mayo Clinic College di Rochester (Minnesota), la quale ha esaminato 754 individui che nella loro vita avevano fumato non più di 100 sigarette. Tra loro c’erano malati di cancro al polmone e persone sane. L’ipotesi: le varianti genetiche rilevate sono collegabili a una proteina che avrebbe un ruolo nell’insorgenza del cancro al polmone. E chi è portatore di queste varianti è particolarmente sensibile agli agenti esterni, come il fumo passivo o le sostanze nocive nell’ambiente.
Una notizia agghiacciante ma utilissima.io non fumo, non ho mai fumatocredo che da oggi sarò ancora più inflessibile ed intollerante nei confronti di chi mi fuma vicinograzieMimmo
Ma bene si. diamo la colpa ai nostri cromosomi se ci becchiamo un tumore e non alla m***a che mettiamo nell’aria. Non è che di colpo tutta la popolazione muta la sua genetica e si diventa più a rischio per fattori genetici. Si diventa più a rischio perchè nell’aria ci sono sempre più sostanze nocive. quel gene li meno o male ce l’avremo sempre avuto. Sarebbe più bello se oltre a studiare le cure rimuovessimo pure le cause delle malattie. La distribuzione geografica di questi dati dovrebbe essere illuminante vista la concnetrazione intorno a complessi industriali e centri altamente abitati…