Banda ultra larga: continua il gioco della riproposizione delle tesi

banda-larga_1.jpgAncora parole sulla banda larghissima in Italia. Ieri hanno riproposto le proprie argomentazioni Telecom Italia, per bocca dell’amministratore delegato Franco Bernabe’, il presidente dell’Agcom Corrado Calabro’ e Angelo Rovati, ex consigliere di Romano Prodi che si dimise dopo le indiscrezioni su un proprio piano per il futuro di Telecom Italia e la rete.
Bernabe’ ha ribadito che il problema della rete a banda ultra larga “è prima di tutto un problema di domanda, perchè per fare un progetto nazionale bisogna che ci sia un audience”. Che tradotto vuol dire: ancora non c’e’ abbastanza domanda, quindi e’ inutile investire in fibra ottica.
Replica il presidente Agcom: “Si dice che ci vuole prima la domanda di banda ultra larga, ma la domanda in questo campo viene sollecitata da un inizio di risposta”. Che tradotto vuol dire: inizia ad offrire il servizio, che poi la domanda arriva.
Dal canto suo Rovati dice che “Non c’e’ alcun delitto di lesa maesta’ a vendere Telecom senza la rete”, commentando le indiscrezioni sull’ipotesi di uno scorporo della rete del gruppo di Tlc in vista di una fusione con Telefonica. “Spero che salvaguardino la rete, perche’ ha un interesse pubblico strategico” anche per chiudere “l’annoso problema dei cittadini che non vi hanno accesso”. Secondo Rovati per dare un presidio pubblico alla rete “la Cassa Depositi e Prestiti sarebbe un candidato ideale”. Ma – ha ipotizzato – “se non vogliono lo scorporo della rete possono anche tenerla e vendere il resto”. Concetti ispirati da una visione gia’ espressa tre anni fa.

Banda ultra larga: continua il gioco della riproposizione delle tesiultima modifica: 2010-03-10T18:00:00+01:00da consumatori
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