ACQUA: DOPO LA PRIVATIZZAZIONE, ORA SI TENTA DI ABOLIRE ANCHE GLI ATO, APRENDO COSI’ LA STRADA AD UNA PIENA DEREGOLAMENTAZIONE DEL SETTORE IDRICO

AcquaPrivatizzata.jpgda Federconsumatori
Assolutamente inaccettabile è la proposta approvata in Commissione Affari Costituzionali, Bilancio e Tesoro, sull’abrogazione degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) di acqua e rifiuti.
Questa approvazione è completamente coerente con la volontà di arrivare in un settore delicatissimo quale quello dell’acqua ad una completa deregolamentazione, seguendo la filosofia del Decreto Ronchi ultimamente approvato.
Si persiste, perciò, nel seguire una strada completamente sbagliata, che non solo non risolverà i problemi del settore, caratterizzato da inefficienze che danno luogo anche a gravi dispersioni idriche, ma che aggraverebbe i costi in bolletta, come già verificatosi in casi analoghi del 15-20%.
“Vogliamo ricordare, pertanto, che abbiamo costituito, insieme ad Adusbef e Movimento Consumatori, il Comitato per l’abrogazione delle norme del Decreto Ronchi relativamente alla privatizzazione dell’acqua” – dichiara Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori.
Naturalmente, inoltre, ci opporremo a questo maldestro tentativo di abolizione degli ATO e, dal momento che deve essere ancora approvato dalle Camere, confidiamo in un sussulto di responsabilità da parte dei parlamentari, affinché non facciano passare l’ennesima legalizzazione di possibili abusi e speculazioni su una risorsa vitale quale l’acqua.    
ACQUA: DOPO LA PRIVATIZZAZIONE, ORA SI TENTA DI ABOLIRE ANCHE GLI ATO, APRENDO COSI’ LA STRADA AD UNA PIENA DEREGOLAMENTAZIONE DEL SETTORE IDRICOultima modifica: 2010-02-19T13:00:00+01:00da consumatori
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Un pensiero su “ACQUA: DOPO LA PRIVATIZZAZIONE, ORA SI TENTA DI ABOLIRE ANCHE GLI ATO, APRENDO COSI’ LA STRADA AD UNA PIENA DEREGOLAMENTAZIONE DEL SETTORE IDRICO

  1. Anche gli ATO devono essere aboliti, per ritornare alla gestione dell’acqua da parte dei Comuni, ad un prezzo non di mercato, ma di un servizio essenziale per tutti. Ad Arezzo, a seguito degli ATO e delle spa di gestione, organismi cui partecipano (e lucrano) sindacati e politici a scapito dei cittadini, il costo dell’acqua è aumentato di 107 volte. Come fa codesta organizzazione dei consumatori, a pretendere che l’acqua sia un bene non in commercio, ma una risorsa di tutti e mantenere gli ATO? La vostra posizione non è per nulla chiara: volete abolire la vendita dell’acqua da parte del governo di destra, per continuare ad infliggere ai cittadini la vostra vendita ad un costo inaccettabile, giustrificato solo dalle prebende sindacali e politiche, che volete che continuino a gravare sugli utenti.

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