OGM: punto di non ritorno?

ogm.jpgdi Marcello Pamio – da disinformazione.it

Entro aprile 2010 gli ogm faranno il loro ingresso nell’agricoltura italiana. Parola del Consiglio di Stato!
Il più alto organo della “giustizia amministrativa” italiana, ha sentenziato il 19 gennaio 2010 (con sentenza depositata in Segreteria), almeno sulla carta, un punto a favore (e palla al centro) dei colossi del biotech.
I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso di Silvano Dalla Libera, vicepresidente dell’ Associazione Agricoltori Futuragra
[1], un’associazione “culturale” di Vivaro a Pordenone, composta da circa 500 imprenditori agricoli che vogliono a tutti i costi coltivare gli ogm, in particolare il mais (Mon 810) della Monsanto (leggi Pfizer).
Il sito ufficiale di tale “associazione culturale”, è un poutporri di propaganda disinformativa in merito agli organismi geneticamente modificati.
“La sentenza è inappellabile – dichiara pubblicamente Silvano Dalla Libera – e la sua “mancata applicazione…creerebbe un danno enorme all’agricoltura italiana!
Il vicepresidente di Futuragra parla di danno all’agricoltura italiana se gli ogm verranno bloccati, e non parla invece del danno alla salute delle persone, se gli ogm entreranno nella catena alimentare diretta (visto che già ci entrano attraverso quella indiretta cioè l’alimentazione animale: il 92% dei mangimi per animali sono etichettati ogm
[2])!

Facciamo un po’ di chiarezza per capire cosa è effettivamente avvenuto.

OGM: punto di non ritorno?ultima modifica: 2010-02-15T16:00:00+01:00da consumatori
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