Milano 1545. Nasce la prima scuola di danza per nobili. E’ l’iniziazione di un percorso professionale atto a formare ballerini di un certo livello. Un meraviglioso modo di raccontare la vita.
Sì… perché la danza rappresenta da sempre la libertà di esprimersi attraverso il proprio corpo. La leggiadria del movimento, la percezione di vivere i propri sogni. Un mondo magico dove si diventa protagonisti di se stessi. Una maniera unica per raccontare le proprie emozioni, senza dover essenzialmente usare il linguaggio verbale. Quella voglia di movimento sembra nascere in prevalenza con ogni bambina. Non c’è gioco dove la figura della ballerina non abbia il suo piccolo momento di gloria. Ogni istante, sembra essere quello giusto per inventarsi passi, pirouette, e azzardate spaccate. Ed eccole allora! Imitare le grandi “Etoile”, volteggiando e improvvisando passi su ipotetiche punte da ballo. Forse tutto questo, spiega la grande affluenza di iscritte nelle numerose scuole di danza, dove soprattutto le madri riversano i lori sogni. Pettinate come le grandi dive, rigorosamente truccate da star, la bellezza di queste piccole ballerine e dei loro movimenti lasciano meravigliati il loro pubblico. La timidezza viene tagliata fuori per dare spazio al proprio piccolo bagaglio, di esperienza quasi vissuta. Classica, moderna, hip hop, break dance, latino americano, accrescono le performance che coinvolgono il piacere visivo e mentale. Ma come affacciarsi in modo giusto nell’universo della danza? Le accademie e i validi insegnanti qualificati sapranno tracciare la strada giusta da seguire, senza incorrere in errori. Un cocktail di divertimento e studio, consapevoli nel qual tempo dei relativi sacrifici. Perché, chi non conosce quest’arte, sottovaluta le difficoltà che si presentano lungo il cammino se, preposta come scelta di vita. E allora…dai balla balla ballerina…