da Alpa Molise
In questo Paese c’è una sola certezza, quella di nessuna certezza, ancora una volta siamo di fronte ad un ribaltamento della volontà di cittadini e produttori.
Dopo un forte coinvolgimento di tanti cittadini e piccoli produttori sulla questione degli Organismi Geneticamente Modificati con assemblee, incontri e una raccolta di firme di circa due anni fa, oggi ci troviamo nuovamente di fronte a soggetti che con una estrema semplicità rimettono in moto l’idea di produzioni attraverso semi geneticamente modificati.
L’introduzione di queste produzioni deve passare attraverso scelte condivise sia dal mondo agricolo che dal mondo dei cittadini-consumatori.
Gli oltre tre milioni di cittadini che hanno firmato contro gli O.G.M. attraverso la coalizione no-o.g.m. testimoniano un chiaro orientamento contrario alla diffusione di questi prodotti nell’agricoltura del nostro Paese.
Un orientamento verso questo tipo di produzioni si scontrerebbe con la forte parcellizzazione e contiquità delle nostre aziende che non permette una netta separazione tra le coltivazioni o.g.m. e quelle tradizionali.
Il no a queste produzioni si motiva sopratutto sulla necessità di non inquinare la struttura e l’immagine di una agricoltura fondata sulla biodiversità naturale di cui disponiamo e che non abbiamo valorizzato a sufficienza e sulla quale vale la pena di scommettere. I nostri mais tradizionali, come il nostro “agostanello”, selezionati in decenni di esperienze rispondono a requisiti come la qualità, il gusto, la resistenza al clima e ai parassiti.
Questo patrimonio costituisce oltretutto un punto di forza economico e produttivo del sistema agroalimentare italiano al quale non possiamo rinunciare attraverso decisioni tecniche a livello sovranazionale.
Come ALPA siamo impegnati a sostenere tutte le iniziative che impediscono il dilagare nella nostra agricoltura di queste coltivazioni.