La condanna per ingiuria era stata inflitta dal giudice di pace di Fabriano, il 13 febbraio 2008 a Carlo O. che nel corso di una lite con un vicino di casa, gli aveva fatto uno sberleffo che era stato puntualmente fotografato dalla persona offesa. La linguaccia e’ arrivata fino in Cassazione dove la difesa di Carlo O. ha sostenuto che il gesto non aveva “una oggettiva valenza dispregiativa idonea ad incidere sull’onore della vittima”.
La V sezione penale (sentenza 48306) ha respinto il ricorso e ha sottolineato che legittimamente Carlo O. e’ stato condannato alla luce della “testimonianza del diretto destinatario dell’offesa, attestativa della lesione al proprio onore” come indicava “la stessa fotografia prova degli sberleffi e linguacce”. Carlo O. dovra’ inoltre sborsare 1.300 euro di spese processuali sostenute dall’avversario che in sede civile avra’ diritto ad avere anche il risarcimento dei danni patiti per la linguaccia ricevuta,
CASSAZIONE: LA LINGUACCIA E’ UN’INGIURIA
CASSAZIONE: LA LINGUACCIA E’ UN’INGIURIAultima modifica: 2009-12-19T12:00:00+01:00da
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