IL GARANTE DELLA PRIVACY INDAGA SU CARTE E BANCOMAT

CART.pngDA L’AVVENIRE

Acquisti, gusti, spostamenti, disponibilità finanziarie. Sono le tracce che le carte di credito ed i bancomat si lasciano dietro di noi. Un patromonio enorme di informazioni che può fare gola a molti, per tracciare un profilo molto “invasivo” delle nostre abitudini e dei nostri consumi. Per questo l’Autorità garante pe la protezione dei dati personali, guidata da Francesco Pizzetti, ha deciso di puntare un faro su come vengono gestiti e protetti questi dati. Assieme a tutte le altre informazioni custodite nei computer delle banche: dai conti correnti agli investimenti. “Abiamo una linea di attenzione su come vengono usati questi dati, su come vengonno protette le informazioni si carte di credito e bancomat. Si tratta di un aptrimonio importantissimo di dati che vanno protetti” ha annunciato Pizzetti. E l’attività Garante della privacy si concentrerà anche sulle banche: ci sono in corso da più di un anno e mezzo attività ispettive che culmineranno nell’emanazione di nuove linee guida per la protezione dei dati personali. “Vogliamo verificare come circolano le informazioni all’interno delle filiali, delle singole banche di uno stesso gruppo. Bisogna , quindi, evitare che qualsiasi funzionario di banca davanti ad un qualsiasi monitor possa risalire alla mia intera vita bancaria”. Si tratta dunque, di istituire standard e linee di comportamento sulla protezione degli accessi a questi dati.

IL GARANTE DELLA PRIVACY INDAGA SU CARTE E BANCOMATultima modifica: 2009-12-01T11:00:00+01:00da consumatori
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