Linee telefoniche rubate: una conferma dalla Lombardia, i gestori affidano la vendita dei loro servizi a truffatori

finanza.jpgUna conferma: i gestori telefonici per acquisire clientela si affidano a venditori che estorcono linee telefoniche ad utenti, spesso del tutto ignari. L’attivita’ investigativa, partita da una segnalazione effettuata al Garante della privacy ad opera di cittadini che lamentavano presunte irregolarita’ nell’attivazione e disdetta di servizi telefonici, ha permesso di smantellare un gruppo criminale dedito ad un consolidato sistema di truffa, basato sull’utilizzo illecito di migliaia di dati anagrafici di cittadini inconsapevoli.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Busto Arsizio, Roberto Pirro, ed eseguite dai militari della Guardia di Finanza di Legnano, sono durate oltre un anno ed hanno messo fine ad una illecita attivita’ di tre societa’ (in provincia di Varese e Novara) operanti nel settore della telefonia che, allo scopo di ottenere indebiti compensi da un primario gestore telefonico a cui erano legati da un contratto di agenzia, producevano ed inoltravano, all’insaputa dei clienti, migliaia di richieste di migrazione, dagli operatori originali, verso il predetto gestore.
Nel corso delle indagini, sono stati esaminati migliaia di contratti dei quali quasi 1000 sono risultati palesemente falsi, in quanto recanti firme apocrife o, addirittura, fotocopiate da documenti originali e successivamente incollate con il nastro adesivo in calce alle richieste stesse.
I clienti venivano contattati da call-center specializzati o direttamente da incaricati delle tre societa’, anziche inviare un agente dal cliente per meglio valutare il contratto. Nel contempo era prassi per gli operatori richiedere al cliente sia i dati anagrafici che gli estremi del proprio documento di riconoscimento.

Linee telefoniche rubate: una conferma dalla Lombardia, i gestori affidano la vendita dei loro servizi a truffatoriultima modifica: 2009-11-18T18:00:00+01:00da consumatori
Reposta per primo quest’articolo