Crocifisso nelle scuole. Quello che la sentenza di Strasburgo NON dice

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di Emmanuela Bertucci – Aduc

Sia ben chiaro, nessuno ha chiesto all’Italia di togliere i crocifissi dalle scuole. La sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) non attacca la religione cattolica, non impone all’Italia di togliere il crocefisso dalle aule scolastiche, non nega identita’ culturale e storia all’Italia, ne’ snatura l’identita’ cristiana dell’Europa.

La Corte prende “solo” atto della discrasia fra l’autoproclamazione dell’Italia come uno Stato laico e il, difficilmente conciliabile, obbligo che nelle scuole vi sia un simbolo religioso cosi’ forte.
Ha lo Stato un dovere di neutralita’ e imparzialita’ rispetto alle religioni? Il fatto che la religione cattolica sia quella piu’ diffusa in Italia legittima lo Stato ad imporne i simboli nei luoghi pubblici, e ancor piu’ nei luoghi di formazione della persona e della personalita’, quali le scuole dell’obbligo?
L’imposizione del crocifisso nelle aule non contrasta con quella neutralita’ dello Stato che dovrebbe invece favorire il pluralismo, l’autodeterminazione dell’individuo e la sua indipendenza?
Per la Corte, uno Stato che si definisce laico non dovrebbe imporre il messaggio di una scelta preferenziale in materia religiosa, tanto piu’ nelle sedi di scolarizzazione dell’obbligo ove l’impatto su soggetti di giovane eta’ e’ decisamente piu’ forte e puo’ costituire una pressione sugli studenti che non praticano la religione cattolica o aderiscono ad un’altra religione. Secondo la CEDU “la presenza del crocifisso puo’ essere facilmente interpretata dagli studenti di tutte le eta’ come un simbolo religioso, e si sentono educati in un ambiente scolastico caratterizzato da una particolare religione. Cio’ che puo’ essere incoraggiante per alcuni studenti di una religione puo’ essere emotivamente inquietante per gli studenti di altre religioni o di coloro che non professano alcuna religione. Questo rischio e’ particolarmente presente tra gli studenti appartenenti a minoranze religiose. La liberta’ negativa non e’ limitata alla mancanza di servizi religiosi o di istruzione religiosa. Esso copre le pratiche dei simboli che esprimono, in particolare, o, in generale, una credenza, una religione o ateismo. Questo diritto negativo merita una protezione speciale, se lo Stato esprime una convinzione e, se la persona si trova in una situazione che non puo’ essere superata se non con uno sforzo individuale o un sacrificio sproporzionato”.
Crocifisso nelle scuole. Quello che la sentenza di Strasburgo NON diceultima modifica: 2009-11-12T19:04:00+01:00da consumatori
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