OMICIDI DI STATO: Colpevole indifferenza. Quando gli altri siamo noi.

giusti.jpgPresidente Dr Antonio Giangrande – ASSOCIAZIONE CONTRO TUTTE LE MAFIE

 

Stefano Cucchi, arrestato perché deteneva venti grammi di droga. Dopo una settimana in carcere è finito in ospedale, dove è spirato.

 

 

I familiari, quando gli è stato permesso, hanno trovato il corpo in condizioni spaventose. Il padre alla stampa parla di «una frattura alla mandibola, di un occhio rientrato in un’orbita, di costole rotte» e di «un volto nero come se fosse bruciato».

Purtroppo Stefano non è da solo a morire di carcere. Dai dati del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, elaborati dall’Associazione Contro Tutte le Mafie, risulta che negli ultimi 9 mesi ci sono stati 138 morti nelle carceri italiane, di cui 56 per suicidio.

Le condizioni inumane della vita carceraria, ovvero la consapevolezza di essere innocente, spinge chi, spesso è un povero cristo senza sponsor e senza difesa, a scegliere la via più breve verso la libertà. Tutto questo nell’indifferenza di chi addita in altri le proprie colpe o collusioni.

Sui network nazionali spesso si fanno battaglie per i canili lager, per difendere i diritti degli animali. Ma un’informazione foraggiata e politicizzata si dimentica di illuminare le nefandezze perpetrate dal sistema sugli umani. Così come non si capisce il silenzio o la diplomazia delle associazioni tematiche.

OMICIDI DI STATO: Colpevole indifferenza. Quando gli altri siamo noi.ultima modifica: 2009-10-30T16:00:00+01:00da consumatori
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