a cura degli Avv.ti Matteo Sances e Primo Augeri
Tale scoppio aveva procurato lesioni al proprietario della vettura e aveva richiesto la riparazione della medesima con il ripristino dei dispositivi di sicurezza.
Nei primi due gradi di giudizio veniva data sostanzialmente ragione al proprietario della vettura anche se in appello veniva ridotto l’importo del risarcimento.
La società importatrice impugnava, quindi, la sentenza del Tribunale che la riteneva responsabile dei difetti dell’auto – e che in pratica la equiparava al produttore del bene difettoso – sostenendo invece la regolarità del proprio operato poiché svolgeva esclusivamente l’attività di importazione da un paese dell’Unione Europea, dove venivano realizzate le vetture.