Nel mese di giugno, prosegue la Cia, anche le vendite di ciliegie e fragole hanno segnato una flessione, seppur leggerissima. L’unico frutto che sta registrando un lieve incremento e’ il fico, che pero’ e’ un prodotto marginale per volumi lavorati, rispetto ad altre tipologie di frutta. Male anche l’uva, che sia in Sicilia che in Puglia viene acquistata agli agricoltori a pochi centesimi al chilo e rivenduta sui banchi a 2/2,50 euro al chilo.
Prosegue, quindi, in sostanza la crisi dell’ortofrutta italiana, tra calo dei consumi, importazioni massicce, scarsa competitivita’ con le produzioni estere e regole di mercato penalizzanti.
Mentre il dato sulla diminuzione di consumi di frutta e verdura e’, sostanzialmente, omogeneo nei Paesi europei, i consumatori italiani rimangono gli europei piu’ penalizzati per quanto concerne i prezzi. In Spagna e Grecia, infatti, frutta e verdura costano, in media, il 25 per cento in meno, in Portogallo il 20 per cento in meno, in Germania 15 per cento in meno e in Francia circa il 10 per cento in meno.
CRISI: si vendono meno frutta e verdura
CRISI: si vendono meno frutta e verduraultima modifica: 2009-08-20T16:00:00+02:00da
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