La Corte di Cassazione – ricorda l’associazione – in linea con l’orientamento comunitario, ha infatti stabilito che il corrispettivo che i cittadini devono pagare per la raccolta e smaltimento dei rifiuti è una tassa e non una tariffa.
Se fosse una tariffa – spiega il Codacons – l’Iva sarebbe applicabile, ma essendo una tassa questo non è legittimo. Ora questi soldi possono essere recuperati, seguendo le istruzioni riportate sul sito www.codacons.it
Una proposta di legge importante, perchè si pone come finalità quella di imporre ai Comuni un reale impegno nella realizzazione degli obiettivi minimi di raccolta differenziata, sancendo il diritto dell’utente a non pagare un servizio che non venga svolto in linea con gli standard qualitativi previsti dalla legge.
A tale scopo l’articolo 1 del disegno di legge prevede che il Comune che non abbia conseguito gli obiettivi minimi previsti per legge non potrà richiedere ai propri utenti il pagamento della tariffa di igiene ambientale.