BERTA FILAVA

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                                       di Massimiliano Orlando

Che ‘c’azzecano’, direbbe Di Pietro, le truffe agli anziani con una signora che fa l’uncinetto in uno degli uffici della Presidenza della Regione Molise? Come vedrete ‘c’azzeccano’ e come.
Nel 2004/2005 in Molise si è registrata una escalation di truffe ai danni degli anziani, sia in provincia di Campobasso che in quella di Isernia. Per mesi le pagine di cronaca degli organi di informazione locale segnalavano, quasi quotidianamente, casi di truffa che avvenivano con modalità disparate. Finti poliziotti, finte infermiere, finti amici dei figli, finti postini, e tanto altro.
Mi venne in mente, prendendo spunto da un decalogo informativo pubblicato sul sito web della Polizia di Stato, di realizzarne uno adeguato alle tipologie di truffa registrate in Molise da diffondere poi, con uno spot professionale, su TRT Radio Termoli, da me diretta.
Passai un paio di giorni in biblioteca per consultare i casi di cronaca degli ultimi due anni, appuntando le modalità con le quali venivano perpetrate le truffe.
Realizzo il decalogo, realizzo lo spot e lo mando in onda avviando una campagna di sensibilizzazione che dura ancora oggi. Numerosi i consensi ricevuti e non solo da persone anziane. Perché allora non proporre lo spot a livello regionale, per mettere in guardia anche i cittadini dell’Alto Molise, zona in cui si è registrato un alto numero di denunce? Pensai di coinvolgere tutte le radio Molisane, visto che la radio è ancora oggi il mezzo d’informazione maggiormente utilizzato dagli anziani.
Ma, se sulla radio da me diretta, potevo autonomamente occupare spazi gratuitamente, come normalmente facciamo per tutte le organizzazioni umanitarie e per le campagne da noi proposte, non avrei potuto pretendere che lo facessero anche gli altri editori. Preparo un preventivo di massima molto limitato:2000 € da corrispondere alle radio molisane come giusto compenso. Allego il progetto e mi reco, a mie spese, nell’ufficio regionale preposto ai finanziamenti, ubicato nello stesso stabile della Presidenza del Consiglio, al piano sottostante. Ero accompagnato da un collaboratore. Non essendo avvezzo a quegli uffici, erroneamente apro una porta e noto con stupore che c’era una signora intenta a fare l’uncinetto. Le chiedo informazioni e penso:”Le cose si mettono bene. Posso dare qualcosa da fare a questi impiegati che altrimenti, poverini, per passare il tempo sono costretti a filare la lana come Berta, nella canzone di Rino Gaetano. Almeno si rendono utili alla comunità che paga le imposte anche per stipendiarli”.
“Azzecchiamo” finalmente l’ufficio. C’era, seduto in poltrona, un vecchio collega dell’Università, che ci saluta calorosamente. Illustro la proposta. Ricevo vivissime congratulazioni per un’idea che, a suo dire, aveva un elevatissimo valore ma…il caro collega mi fa una confidenza. Se non fossi passato prima dall’Assessore, la cartellina sarebbe rimasta nella pila di destra. La pila di sinistra era invece quella dei progetti i cui proponenti avevano già fatto anticamera.
Ad un certo punto irrompe in ufficio una giovane laureata, assunta part-time, che chiede al funzionario cosa avrebbe potuto fare, visto che non c’era nulla da fare. Il funzionario consiglia di leggere un giornale ed abbandona la stanza per procurarlo. Ovviamente, l’istinto giornalistico mi fa dare una sbirciatina ai progetti della pila dei “raccomandati”. Centinaia di migliaia di euro per campagne di sensibilizzazione, tutti finanziati.
A questo punto, al suo ritorno, gli dico che non ho tempo da perdere per fare anticamera. Chiedo l’indirizzo dell’assessore, al quale ho poi spedito una raccomandata, e aggiungo:”Se l’Assessore avrà la voglia di leggerlo ed intende avviare una campagna di alto valore con una minima spesa, potrà chiamarci. Nella testata c’è il nostro numero.”
Saluto cordialmente e lascio tutto il personale regionale che mi è capitato di incontrare ai precendenti impegni. Come prevedevo, l’Assessore preposto non mi ha chiamato e la campagna di sensibilizzazione anti truffa è restata a prender polvere nella pila di destra.
Mentre la laureata leggeva, il funzionario impilava e Berta filava, le truffe agli anziani sono continuate numerose nei mesi successivi.

BERTA FILAVAultima modifica: 2009-01-17T21:47:00+01:00da consumatori
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