Firenze. Tonno avariato alla Coop. Non consumate tutti i prodotti Coop conservati in frigo. Esigere il rimborso dei danni

coop_adriatica.jpg

da Aduc

tonno.jpgIn un paio di supermercati, e forse di piu’, della Coop fiorentina e’ stato venduto tonno avariato che ha mandato all’ospedale otto persone. Motivo: dicono che in un frigo il termostato segnava quattro gradi ma all’interno ce n’erano diciotto. Indagine dei Nas in corso e la Coop fa sapere agli acquirenti di questo tonno che, riportandolo indietro, potranno essere rimborsati.
Finisce tutto qui?
No! Sia per le cause che per i rimedi.
Le cause.
In un’azienda cosi’ grossa e ramificata, con centinaia di migliaia di clienti, un frigo (uno?) invece che a quattro gradi va a diciotto… diciotto, non otto o sei, una temperatura che neanche in tutto il supermercato viene registrata cosi’ alta, figurarsi nella zona frigo e, ammesso che sia vero che il termostato segnasse quattro, nessuno nel supermercato se ne accorge, ma ci si rende conto di quanto accaduto solo dopo che otto persone sono finite all’ospedale. A parte la sempre possibile malafede, c’e’ qualcosa di molto piu’ grosso e -tendenzialmente- pericoloso per il consumatore: un sistema di controllo e prevenzione che fa acqua, e da piu’ parti, visto che sono finiti in ospedale non i clienti non di un solo negozio. Allo stato dei fatti, quindi, c’e’ solo un sistema che il consumatore puo’ usare per tutelarsi: non acquistare niente che abbia a che fare coi frigoriferi della Coop. Fra un po’, sicuramente, il sistema di controlli e prevenzione funzionera’ anche meglio di ieri e oggi… ma, per l’appunto fra un po’. Dopo che le indagini dei Nas saranno terminate e da questi ultimi (non dalla Coop) ai consumatori saranno fornite garanzie sul funzionamento della catena del freddo di questi supermercati e dopo che i colpevoli di quanto accaduto avranno pagato.

Firenze. Tonno avariato alla Coop. Non consumate tutti i prodotti Coop conservati in frigo. Esigere il rimborso dei danniultima modifica: 2011-02-07T10:00:00+01:00da consumatori
Reposta per primo quest’articolo