Fallimento Viaggi Ventaglio. Soprattutto cosa non fare oggi e come non cascarci in futuro

ventaglio.gifda Aduc – di Vincenzo Donvito

Fallita la societa’ i Viaggi del Ventaglio. 200 milioni di buco e perdite per 100 milioni. Un societa’ dietro cui, e’ bene ricordarlo, ci sono i marchi Columbus, Best Tours, Ventaclub, la compagnia aerea Livingston (gia’ ceduta alla ricerca di liquidita’). Una societa’ che, quando un anno fa invitammo i consumatori a non sceglierla perche’ traballante, ci fece scrivere dai suoi avvocati minacciando querele, cause e danni… che stiamo ancora aspettando.
In questo contesto ci sono alcuni consigli da dare a chi ha fatto acquisti presso di loro, soprattutto perche’ non si faccia illusioni e non sprechi ulteriore tempo e denaro.
Vediamo le tre illusioni del caso.
1 – Gia’ oggi si legge di una qualche associazione di consumatori che avrebbe messo il proprio pool di avvocati a studiare una possibile class action. Se oltre l’annuncio mediatico, dovesse in qualche modo essere formalizzata questa azione giudiziaria, non si capisce dove e quale sarebbe il patrimonio da intaccare per il risarcimento: la pessima e impossibile legge italiana sulla class action, se proprio la si vuole utilizzare, lo si deve fare contro di chi ha un patrimonio, altrimenti e’ “fuffa”.

Fallimento Viaggi Ventaglio. Soprattutto cosa non fare oggi e come non cascarci in futuroultima modifica: 2010-07-17T17:00:00+02:00da consumatori
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Un pensiero su “Fallimento Viaggi Ventaglio. Soprattutto cosa non fare oggi e come non cascarci in futuro

  1. Dopo circa un anno dal dissesto finanziario che ha coinvolto TODOMONDO danneggiando migliaia di turisti, anche l’estate 2010 viene caratterizzata dal fallimento di una società tra le più illustri del settore turistico: “i viaggi del ventaglio”. A nulla è valso il tentativo della terna dei liquidatori che aveva ammesso al concordato preventivo la “IVV”, società capogruppo, e “Columbus” . Eppure per coloro che lavorano nel settore turistico c’è chi dice che si trattava di un disastro annunciato.L’avvocato Collavini, una delle voci più illustri nel settore turistico, non nasconde che sussistessero, effettivamente, alcune inequivocabili avvisaglie, sintomi indiscutibili di una patologia cronica di tale organizzatore di viaggi, sempre più spesso coinvolto in inadempimenti contrattuali in danno ai turisti ed in un processo di dismissione pressoché totale di tutto il patrimonio immobiliare nel corso dell’ultimo quinquennio (tra le tante “Playa Maroma” in Messico e il “Gran Dominicus” a Santo Domingo, le divisioni “Venta Club” e “Ventaglio Resorts Real Estate” e, infine, la compagnia aerea “Charter Livingston”).Eppure, continua l’avv. Collavini, le agenzie turistiche ed i siti specializzati continuavano a vendere il prodotto “I Viaggi del Ventaglio” senza alcuno scrupolo.La dichiarazione di fallimento di tale tour operator, di venerdì 16 luglio u.s. da parte del Tribunale di Milano, ha allarmato migliaia di turisti e piccoli creditori che avevano prenotato un viaggio con l’azienda e si stavano preparando alla partenza.Seppur l’avv. Collavini non nasconde rilievi di natura penale per coloro che hanno venduto viaggi senza prospettiva di esecuzione, solo il Curatore, spiega tale esperto, potrebbe decidere di far continuare le attività del gruppo salvando in qualche modo le vacanze di alcuni turisti.La realtà dei fatti è che, spiega l’Avvocato romano, si sta verificando un altro caso “Todomondo”, con centinaia di turisti truffati,vittime di un sistema che non funziona e che non da alcuna assistenza o tutela verso il turista. Inoltre il forte indebitamento, oltre 200 milioni di euro, non permette di prospettare un soluzione ottimistica anche in caso di insinuazione al passivo.Nonostante si moltiplichino le ipotesi di assistenza da parte delle associazioni di consumatori, la verità, spiega l’avv. Collavini, è che l’unica soluzione per ottenere una forma di rimborso sarà esclusivamente quella di accertare se il Tour Operator lombardo avesse stipulato una assicurazione per la responsabilità civile in favore del terzo diretta al risarcimento dei danni da cancellazione del viaggio (tra l’altro obbligatoria ai sensi dell’art. 99 del Codice del Consumo), o alternativamente, e con non molta speranza, insinuarsi al passivo.Resta, in ogni casso, la possibilità per alcuni turisti, avendo avvedutamente stipulato una polizza assicurativa individuale, che prevedeva un eventuale risarcimento in caso di annullamento del viaggio, potranno agire nei confronti della società assicurativa e pretendere il rimborso della vacanza andata in fumo.Altra ipotesi, prosegue, l’Avv. Fabio Collavini, è quella di accertare la “Culpa in eligendo” delle agenzie turistiche, sul presupposto che tali operatori non potevano ignorare lo stato di dissesto di tale Tour operator ed il suo imminente fallimento. Tale strada tuttavia, incontrerà non pochi problemi per i turisti più determinati i quali dovranno provare la responsabilità delle agenzie turistiche, sostenendo i costi di una incerta azione giudiziaria. Bisognerà in ogni caso agire per tempo e diffidare tempestivamente anche tali intermediari di viaggio.Come detto, le falle del sistema turistico non danno molte speranze per il turista, il quale, in assenza di una azione alternativa altro non potrà che insinuarsi al passivo del fallimento (azione che può essere effettuata anche attraverso l’invio di una raccomandata) o presentare istanza al “Fondo nazionale di garanzia” sempre mediante raccomandata a/r indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, Ufficio per lo sviluppo del turismo e la gestione degli interventi Servizio IV “Assistenza alla domanda turistica e Vigilanza” Via della Ferratella in Laterano, 51 00184 ROMA. Un esempio della domanda potrà essere scaricata dal sito del governo (www.governo.it). Spiega, tuttavia, l’Avv. Collavini, che il sistema non funziona e, pertanto, l’incapienza delle casse a tale fondo dedicate non permettono di offrire speranze ne adeguate garanzie di recupero.Per ogni altra informazione contattate liberamente il Sito http://www.salvaviaggio.com, al fine di valutare anche la possibilità di un’azione diretta al risarcimento del danno per l’impossibilità di fruire del viaggio acquistato.Dott.ssa Arianna Birolo

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