La calendarizzazione in aula alla Camera del ddl Intercettazioni rappresenta un «atto di forza» secondo il segretario della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, che conferma la «giornata del silenzio dell’informazione » indetta per il 9 luglio. È stata indetta per protestare contro il disegno di legge Alfano che «limita pesantemente la libertà di stampa e prevede pesanti sanzioni contro editori e giornalisti che danno conto di fatti di cronaca giudiziaria ed indagini investigative I giornalisti italiani – comunica la Fnsi si asterranno dal lavoro con le seguenti modalità: i giornalisti dei quotidiani, dei service e delle strutture sinergiche nazionali e locali giovedì 8 luglio per impedire l’uscita dei quotidiani il 9, le agenzie di stampa dalle 7 di venerdì 9 alla stessa ora di sabato 10, le testate web per 24 ore dalle 6 di venerdì, le emittenti radiotelevisive pubbliche e private, nazionali e locali, dalle 6 di venerdì alle 6 di sabato.
Media ed opposizioni, intanto, si preparano alla manifestazione di oggi. «Mentre Dell’Utri, Cosentino e Brancher occupano illegittimamente le istituzioni – è l’appello del leader dell’Idv Antonio Di Pietro – noi, il primo luglio, occuperemo le piazze insieme a tutti quei giornalisti e a tutti quei cittadini che vogliono arrestare la deriva antidemocratica di questo Paese». In piazza ci saranno il giurista Stefano Rodotà, il Coordinamento 1 luglio costituito da Articolo 21, Lettera 22, Associazione 5/12 e Reporter senza Rete. Aderiscono anche Libera ed esponenti dello spettacolo come Ettore Scola e il Trio Medusa.