Pressione fiscale. L’Italia al quinto posto dell’area euro

fisco.jpgAumenta la pressione fiscale complessiva rispetto al Pil nel 2009: secondo l’Istat, in Italia e’ passata dal 42,9 per cento del 2008 al 43,2 per cento. In Europa, siamo allo stesso livello della Francia ma inferiore a quella di Belgio (45,3 per cento) e Austria (43,8 per cento), oltre che rispetto ai paesi scandinavi, i cui piu’ evoluti sistemi di welfare hanno storicamente richiesto un maggiore ricorso alla fiscalita’ generale. Danimarca e Svezia, infatti, presentano i valori piu’ elevati della pressione fiscale (rispettivamente 49,0 per cento e 47,8 per cento), mentre quelli piu’ bassi si riscontrano in Lettonia (26,5 per cento), Romania (28,0 per cento), Slovacchia e Irlanda (29,1 per cento), Lituania (29,3 per cento) e Bulgaria (30,9 per cento).
Tornando all’Italia, l’Istat segnala che il risultato del 2009 e’ “l’effetto di una riduzione del Pil superiore a quella complessivamente registrata dal gettito fiscale e parafiscale, la cui dinamica negativa (-2,3 per cento) e’ stata attenuata da quella, in forte aumento, delle imposte di carattere straordinario (imposte in c/capitale), cresciute in valore assoluto di quasi dodici miliardi di euro”. Tra le imposte straordinarie sono classificati i prelievi operati in base al cosiddetto “scudo fiscale”, per un importo di circa 5 miliardi di euro, e i versamenti una tantum dell’imposta sostitutiva dei tributi, che hanno interessato alcuni settori dell’economia, in particolare quello bancario.

Pressione fiscale. L’Italia al quinto posto dell’area euroultima modifica: 2010-06-30T11:00:00+02:00da consumatori
Reposta per primo quest’articolo