di VALERIA CHIANESE – da L’Avvenire
Ha riservato molte sorprese e un rammarico l’operazione interforze che all’alba di ieri ha portato in carcere 14 presunti esponenti ed affiliati del clan dei Casalesi. Il rammarico è ancora una volta per la mancata cattura del superlatitante Michele Zagaria, condannato all’ergastolo nel processo Spartacus, e che, con l’altro ricercato Antonio Iovine, è di fatto il capo indiscusso della camorra casertana. Tra gli altri in manette sono finiti il fratello del boss, Carmine, 42 anni, e, ai domiciliari, il padre Nicola.
Carmine Zagaria è stato arrestato a Olbia, diretto al carcere Badu e Carros di Nuoro, dove avrebbe dovuto incontrare con altri familiari un fratello detenuto. Era invece nel Casertano, nella sua abitazione a Casapesenna, il padre Nicola.
« Fare terra bruciata attorno al clan dei casalesi » come sta avvenendo con Matteo Messina Denaro e come è avvenuto con Bernardo Provenzano: è l’intenzione del Governo espressa dal ministro dell’Interno Roberto Maroni nel corso della sua audizione a San Macuto, presso la commissione Antimafia, appena appresi risultati dell’operazione di polizia e carabinieri.